Un programma strumentale adatto ad essere eseguito in chiesa, soprattutto durante il periodo pasquale (ma proponibile anche in altri momenti dell’anno, per l’alto significato spirituale del suo messaggio). Verso la fine del 1785 Haydn ricevette la commissione di comporre una musica, dedicata alla Passione di Cristo. Scrisse allora un gruppo di sette sonate, preceduto da un’introduzione, volta a descrivere la scena del Calvario, e seguito da un impetuoso finale. Sull’incipit del pentagramma di ciascun brano, il compositore volle che venisse scritto per esteso il testo delle ultime frasi del Redentore, in modo che anche i musicisti lo leggessero, dentro di sé, prima di suonare. Nacque così un’opera di altissimo significato spirituale, una delle composizioni più originali e straordinarie del repertorio musicale classico, che troviamo così descritta in una lettera dello stesso Hadyn: “Ciascun testo è espresso da musica puramente strumentale, in modo da produrre nell’anima di ogni ascoltatore l’impressione più profonda”.
Franz Joseph
Haydn
Le sette ultime parole del Redentore sulla Croce op.
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Introduzione. Maestoso ed Adagio
Sonata I. Largo
Sonata II. Grave e cantabile
Sonata III. Grave
Sonata IV. Largo
Sonata V. Adagio
Sonata VI. Lento
Sonata VII. Largo